Libeccio
Toscana, fine del XIX secolo. Tre giovani anarchici insofferenti alle leggi e alle costrizioni famigliari lasciano l’Italia illudendosi di poter raggiungere selvagge terre lontane dove divampa la febbre dell’oro. Sognano libertà e fortuna. I tre cancellano i loro nomi di battesimo e scelgono di chiamarsi come i venti più impetuosi: Libeccio, Grecale e Maestrale. Dei tre, Beccio sarà il solo a non lasciarsi mai abbattere, deludere, vincere. Non lo fermerà nemmeno la dolcezza d’una donna straordinaria, che gli donerà felicità e sicurezza ma non riuscirà a soffocare il suo desiderio di libertà... Cinquant’anni dopo la partenza dall’Italia e l’abbandono della famiglia, Beccio torna alla sua casa, in un piccolo paese non lontano da Lucca. Non narrerà mai nulla della sua odissea; ma poco a poco mille diversi indizi ne riveleranno momenti ed episodi, riconducibili a un tesoro che proviene dalle terre dell’oro d’Alaska: una piccola cassa verde sigillata, destinata a scomparire misteriosamente nella notte della morte di Libeccio.
Editore: Mondadori
Pagine: 200